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Il Nuovo sistema per la marcatura elettronica dei bovini


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SISTEMI ALTERNATIVI ESISTENTI

Per la individuazione degli animali si sono sperimentate svariate soluzioni, soprattutto nei paesi del nord Europa. Tra questi ci sono quelli cosidetti a "chip sottopelle" e quelli a "capsula nel rumine", ma anche questi sistemi hanno mostrato dei limiti applicativi:

IL CHIP SOTTOPELLE – sistema adoperato anche nel nostro paese sempre in via sperimentale su animali da allevamento e non. Si basa sull’inserimento sottocutaneo di piccolo supporto magnetico della dimensione di una punta di matita, contenente un codice scritto in forma permanente. Tale dispositivo non ha bisogno di energia interna per funzionare, è piccolo, economico, e di facile inserimento con apposita siringa. Il dato alfa numerico del codice identificativo si può leggere ad una distanza massima di pochi centimetri con l’uso di lettore a sfioramento. La soluzione di quello che semplicisticamente è chiamato "CHIP" così utilizzato ha mostrato inconvenienti dovuti alla migrazione sottopelle del dispositivo e quindi nella sua irreperibilità. La localizzazione del dispositivo sull’animale, necessaria per la lettura del codice, non è sempre garantita. Esso non ha risolto il problema della identificazione ravvicinata se non con il lettore apposito e in alcun modo quello della identificazione a distanza che rimane impossibile. Il sistema si è mostrato chiuso, non permettendo alcuna integrazione su nuove possibili tecnologie future. I sistemi sottopelle hanno avuto dei limiti applicativi in alcuni paesi per forti restrizioni normative (vedi stati USA).

LA CAPSULA NEL RUMINE – sistema adoperato molto nei paesi anglosassoni ma raramente nel nostro paese. Esso si basa su un dispositivo simile al precedente, più potente, inserito in una capsula plastica o ceramica e posizionata permanentemente nel rumine degli animali tramite ingestione involontaria. Anche questa soluzione comporta l’avvinamento all’animale per la lettura del codice, sempre possibile esclusivamente tramite utilizzo di lettore preposto. Il limite più grande è quello dell’applicazione esclusiva su animali con rumine, è impossibile pensare a tale soluzione per altri animali. Resta da dimostrare inoltre la impossibilità assoluta di espulsione del dispositivo nel rumine tramite rigurgito provocato da qualsivoglia evento anche non fortuito.


 

 

Responsabile : Giuseppe Profenna E-mail: giuseppe@profenna.it

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